Sinonimi:
Morellone, Primaticcio, Primativo, Primitivo di Gioia, Uva della pergola, Zinfandel
Origine e cenni storici
L’introduzione in Puglia è forse riconducibile alla colonizzazione fenicia o a quella successiva ellenica. La sua presenza è documentata alla fine del Settecento in una selezione fatta in agro di Gioia del Colle, nell’ambito di vecchi vigneti coltivati localmente da Don Francesco Filippo Indellicati. Sarebbe stato il sacerdote (come riportato dal Prof. G. Musci) ad introdurre per tale uva precoce la denominazione originale di Primativo o Primaticcio (dal latino “primativus”) ed impiantare in località Liponti (Gioia del Colle) il primo vigneto di Primitivo di cui si hanno notizie storiche (Baldassarre G., 2003).
Da tale sito il vitigno si diffuse già all’inizio del XIX secolo nel territorio limitrofo. Il vitigno ebbe poi una fase di diffusione nella provincia di Taranto, nella zona di Manduria, verso la fine del XIX secolo, grazie ad alcune barbatelle portate in dote dalla contessa Sabini di Altamura. Inizialmente chiamato “vino di Sava” o “primitivo di Sava”, in breve assunse il nome dalla stazione di Manduria da cui lo stesso si muoveva, assumendone anche la denominazione di Primitivo di Manduria.
La visita, nel 1967, in Puglia, di un professore californiano è stato poi il momento di incontro fra Primitivo e Zinfandel, famoso vino americano. Studi ampelografici e analisi sul DNA hanno confermato che i due vitigni erano tanto simili da essere considerati fratelli. Non essendo note altre aree di coltivazione del vitigno era spontaneo pensare che in qualche modo esso fosse giunto in America proprio dalla Puglia.
Ricerche condotte, invece, intorno agli anni ’80 hanno permesso di verificare una somiglianza (per taluni addirittura una sinonimia) tra il Primitivo/Zinfandel ed un vitigno di origine croata coltivato nella regione balcanica, il Plavac mali. Tale ipotesi è stata confermata dalle indagini sul DNA che hanno dimostrato che il Plavac mali deriva dell’incrocio spontaneo Primitivo/Zinfandel e Dobricic, un vitigno tradizionale della costa dalmata oggi assai raro. Successivamente sono state identificate in Dalmazia 13 piante della varietà Crljenak kaštelanski che è risultata geneticamente identica al Primitivo/Zinfandel e quindi presumibilmente il vero genitore del Plavac mali. Il ritrovamento di almeno altre 4 varietà figlie dello Crljenak kaštelanski/Primitivo/Zinfandel parrebbe infine indicare l’origine croata del vitigno ed un antico spostamento sulla nostra sponda dell’adriatico. Considerando che in Croazia lo Crljenak kaštelanski non si è molto diffuso ed affermato anche nel passato, è altresì più probabile che il trasporto in America con i flussi migratori sia avvenuto dalla Puglia ove il Primitivo era apprezzato e largamente diffuso.
Principali caratteri ampelografici
Apice del germoglio: rosso, cotonoso. Colore violaceo della faccia dorsale degli internodi
Foglia: media, pentagonale, con 5 lobi e seni ben sviluppati. Seno peziolare a lira, a bordi sovrapposti. Le nervature inferiori sono saldate in unico punto al centro del lembo, tipicamente rosso. La foglia ha un profilo tormentato e un picciolo rosso e corto
Grappolo: conico o cilindrico, compatto, con frequente presenza di un grappolo secondario e di un peduncolo molto corto.
Acino: sferico, schiacciato, con molta pruina, di colore blu e sfumature grigie o verde-azzurro. E’ evidente il segno dell’ombelico nella parte inferiore.
Fenologia ed esigenze pedoclimatiche
L’epoca di germogliamento è medio precoce. La data media generale di inizio germogliamento si colloca alla fine di marzo con oscillazioni, fra le diverse annate, di circa una settimana.
Per quanto riguarda la fioritura questa si verifica mediamente nella terza settimana di maggio, con oscillazioni di 6 giorni fra le annate e di 10 giorni fra le diverse zone. La precocità di fioritura dipende da più elevate temperature minime e temperature massime del mese di maggio e da più ridotta piovosità che, indirettamente, influenza sempre le temperature. La durata della fioritura risulta mediamente di una settimana con differenze fra zone che vanno da 5-6 giorni nei siti più precoci e più caldi, a 10 giorni nei siti più freschi e tardivi.
La maturazione e quindi la raccolta del primitivo mediamente avviene fra la fine di agosto e la prima settimana di settembre. Nelle zone più alte si verifica verso la metà di settembre, mentre sul litorale e zone vicine si ha a cavallo della fine agosto, inizio di settembre. Anche in questo caso la differenza fra annate o zone è legata alle condizioni termiche del mese di agosto. Maggiore precocità si ha infatti con temperature medie e massime superiori alle medie o piovosità inferiori
Considerando invece le caratteristiche pedoclimatiche il vitigno predilige terreni di medio-impasto, argilloso-calcarei, profondi. Essendo sensibile alla siccità ed alle alte temperature estive che possono provocare avvizzimento e scottatura degli acini è consigliato non procedere a sfogliature eccessive o troppo anticipate. La sua precocità porta alla comparsa di femminelle fertili che danno una seconda produzione più tardiva costituita da racimoli.
Per quanto riguarda la sensibilità a malattie ed avversità, è un vitigno mediamente resistente alla peronospora e all’oidio, poco resistente ai marciumi e alle brinate primaverili. A causa della buccia sottile e spesso di biotipi a grappolo molto compatto in cui si verifica la fuoriuscita di mosto dall’attaccatura con il pedicello, il vitigno è particolarmente soggetto allo sviluppo funghi agenti di marciumi secondari e produttori di Ocratossina A.
Caratteristiche produttive ed agronomiche
Il vitigno è caratterizzato da una produzione molto elevata (3 kg per pianta). La fertilità delle gemme è buona e soddisfacente sull’intero capo a frutto, così come quelle sulle prime quattro gemme dello stesso. Per questa sua caratteristica oltre ad essere sempre stato coltivato ad alberello con potature corte, si adatta molto bene alla forma di allevamento a controspalliera con sistema di potatura a cordone speronato. Il grappolo presenta un peso medio elevato sia per la sua compatezza, che può causare problemi di marciumi alla maturazione, sia per la frequente presenza di un’ala secondaria. Si riportano i più importanti parametri produttivi e carpometrici
Fertilità reale media | 1,4 grappoli/germoglio | Larghezza grappolo | 11 cm |
Produzione per ceppo | 3 Kg | N° acini per grappolo | 162 |
Peso medio grappolo | 275 g | Peso dell’acino | 2,2 g |
Lunghezza grappolo | 16 cm | Peso del rachide | 8,4 g |
Caratteristiche chimiche dei mosti
Il mosto dall’ elevato grado zuccherino (oltre 21° Brix) e dall’acidità medio-alta si adatta bene alle vinificazioni monoclonali. L’elevata carica antocianica presente nel mosto e che ne conferisce un ottimo colore rosso rubino intenso tende però ad attenuarsi nel tempo se non viene vinificato con opportuni accorgimenti. In particolare i problemi di colore che si manifestano in fase di invecchiamento potrebbero essere legati all’assenza di sufficienti quantità di tannini per stabilizzare il colore in fase estrattiva. In generale i tannini della buccia e dei semi del primitivo, avendo un elevato livello d polimerizzazione, risultano poco astringenti come testimoniato dalla gradevolezza gustativa del vino giovane.
Caratteristiche chimiche del vino
Alcool: 13 % Vol.
Acidità totale: 7-8 g/l
pH 3,45
Distribuzione territoriale del vitigno in Puglia
Il Primitivo, dagli ultimi dati ricavati dallo schedario viticolo nazionale (maggio 2006), è coltivato su di una superficie di 9.414 ettari per il 98% concentrati in Puglia (9.221 ha.)
In ambito pugliese il Primitivo è il quarto vitigno per superficie coltivata e tra i vitigni di interesse locale risulta al secondo posto (9 % della superficie tot. regionale degli oltre 97.000 ha denunciati nel 2005) dopo il Negroamaro che con oltre 19.700 ha rappresenta circa il 20% dei vigneti regionali.
In Puglia (dati del 2005) la provincia di Taranto detiene il primato della superficie con oltre 6.500 ha pari al 71,2% del totale regionale seguita dalle province di Bari, Brindisi, Lecce ed infine Foggia.
E’ iscritto fra le varietà idonee alla coltivazione in tutte le province pugliesi e rientra nel disciplinare di produzione di tutti gli IGT regionali oltre ai DOC Primitivo di Manduria, Gioia del Colle, Aleatico di Puglia, Salice Salentino.
Cloni omologati
Vitigno | Codice cv | N° cloni | Cloni registrati in certificazione |
Primitivo | 199 | 5 |
UBA 55/A Università degli Studi di Bari 1992 UBA 47/B Università degli Studi di Bari 1995 UBA 46/H Università degli Studi di Bari 1995 UBA 47/A Università degli Studi di Bari 1995 UNIMI-VITIS-PRI W 501 UNIMI Vitis 2005 |