Sinonimi
Arbese, Jonico, Mangiaverde, Negroamaro, Nero leccese, Nigramaro, Niuru maru, Uva cane.
Origine e cenni storici
Il nome del vitigno sarebbe collegabile, secondo alcuni, al termine dialettale niuru maru, per identificare il sapore amarognolo del vino. In realtà il nome del vitigno deriva probabilmente dalla fusione di due parole indicanti entrambe il colore nero: il termine latino “nigra” e quello greco “mavro” utilizzate in abbinamento per sottolineare l’intenso colore nero, scuro, sia della buccia dell’uva che del vino ottenuto. In base a questo si potrebbe quindi affermare che la sua coltivazione possa risalire all’epoca della colonizzazione greca, nell’VIII-VII secolo a.C.
Principali caratteri ampelografici
Germoglio: apice del germoglio fortemente cotonoso, di colore bianco-giallognolo con sfumature rosso-vinose.
Foglia: grande e cuneiforme, spessa, finemente bollosa, con picciolo lungo e lobi più allungati nelle foglie basali. Il seno peziolare è ad U e la base delle nervature è rossa fino alla prima biforcazione.
Il profilo è piano, a bordi involuti. La pagina inferiore è setolosa sulle nervature e lanuginosa sul lembo.
Grappolo: medio-conico, semplice, tendente a diventare compatto e serrato a maturità.
Acino: medio ed ellittico. Buccia pruinosa, spessa e consistente, di colore nero-violaceo, polpa succosa dolce a sapore neutro.
Fenologia
Le fase fenologiche del vitigno sono in genere medio-tardive diversificandosi a seconda dell’areale di coltivazione e delle rispettive condizioni climatiche.
Esigenze pedoclimatiche
Predilige terreni calcareo-argillosi; è resistente alle gelate tardive e si adatta bene ai climi caldi ed aridi.
Caratteristiche produttive ed agronomiche
Il vitigno, caratterizzato da una produzione molto elevata (6-7 kg per pianta allevata a controspalliera con sesto di 2,5 x 1m), presenta un’alta fertilità reale (2.11 grappoli per gemma) abbastanza uniformemente distribuita lungo il tralcio, anche nelle gemme basali. Sulla base di queste caratteristiche il vitigno si adatta bene sia a potature corte che lunghe. Il grappolo è caratterizzato da una produzione abbondante e da un alto numero di acini.
Si riportano i più importanti parametri produttivi e carpometrici
Fertilità reale | 2,11
grappoli/germoglio |
Larghezza grappolo | 14,5 cm |
Produzione per ceppo | 6-7 Kg | N° acini per grappolo | 175 |
Peso medio grappolo | 196.8 g | Peso dell’acino | 1,6 g |
Lunghezza grappolo | 16 cm | Peso del rachide | 12 g |
Caratteristiche chimiche dei mosti
Il mosto dal buon grado zuccherino, presenta una buona acidità che la rendono particolarmente adatto all’uvaggio con altri vitigni come la Malvasia nera.
Caratteristiche chimiche del vino
Alcool: 11-14 vol. %
pH: 3,1-3,4
Acidità totale: 6-9 g/l
.
Importanza economica e distribuzione geografica:
Il vitigno è presente in Puglia in maniera rilevante, dove risulta il più coltivato con una superficie regionale di 18755 ha, caratterizzando in particolare la produzione enologica del Salento dove spesso si vinifica in abbinamento alla Malvasia Nera.
E’ la varietà più diffusa nelle province di Lecce e Brindisi e determina in maniera significativa la produzione della maggior parte dei vini rossi e rosati a denominazione di origine controllata di queste due province:
- Alezio(riserva, rosso, rosato) con minimo 80% e massimo 100%.
- Brindisi ( rosso, rosato, rosso riserva) con minimo 70% e massimo 100%.
- Copertino (rosso, rosato, rosso riserva) con minimo 70% e massimo 100%.
- Galatina (negramaro, negramaro riserva, rosato, rosato frizzante, rosso, rosso novello) con minimo 65% e massimo 100%.
- Leverano (negramaro rosato, negramaro rosso, novello, rosato, rosso, rosso riserva)
- Lizzano (rosato, rosso, rosato frizzante, rosato spumante, rosso, rosso giovane, rosso superiore)
- Matino (rosato, rosso) con minimo 70% e massimo 100%.
- Nardò (rosato, rosso) con minimo 80% e massimo 100%.
- Rosso di Cerignola ( rosso, rosato, rosso riserva) con minimo 15% e massimo 30%.
- Salice Salentino ( rosso, rosato, rosso riserva) con minimo 80% e massimo 100%.
- Squinzano ( rosso, rosato, rosso riserva) con minimo 70% e massimo 100%
Rientra infine nelle IGT pugliesi: Daunia, Puglia, Salento, Tarantino, Valle d’Itria
Cloni omologati
Sono registrati 6 cloni oltre al Negroamaro precoce che è considerata una cultivar a parte
Vitigno |
Codice cv |
N° cloni |
Cloni registrati in certificazione |
Negramaro | 163 | 6 |
I-VCR 10 Vivai cooperativi Rauscedo 1995 I- I- ISVsn-Cle 56 Istituto di Conegliano V.2003 I- I- ISVsn-Cle 56 Istituto di Conegliano V.2003 I- I- ISVsn-Cle 71 Istituto di Conegliano V. 2003 I-UNIMI-VITIS-NEG W 606 UNIMI Vitis 2005 I-UNIMI-VITIS-NEG W 688 UNIMI Vitis 2005 |